Sta crescendo l’interesse per la attività dei tavoli di lavoro promossi dal Cluster Tecnologico Nazionale Made in Italy (MINIT). I tavoli sono nati come gruppi tematici per dare una sede di dialogo ed incontro tra ricerca, industria, fornitori di tecnologia, attori del sistema dell’innovazione in generale.
Essi costituiscono una sede di approfondimento di tematiche strategiche per i settori del made in Italy, quali il tema della tracciabilità, i nuovi modelli di business, l’economia circolare e l’open innovation, consentono di esaminare esperienze concrete, confrontare punti di vista, approfondire temi che hanno bisogno di essere discussi ed approfonditi con un approccio che valorizzi competenze e punti di vista diversi.
Il 6 novembre scorso si è tenuto l’incontro online “Pronti per la tracciabilità del futuro: quali scelte e quali approcci” organizzato dal gruppo di lavoro Tracciabilità: l’ultimo di una fortunata serie di incontri, il sesto per l’esattezza, ed ha visto una ampia partecipazione di pubblico che ha “resistito” in modalità remota per le due ore e passa di durata dell’incontro; insomma, un indizio di effettivo interesse per le testimonianze presentate e per la discussione che ne è seguita.
Questo tavolo si posiziona inoltre fra una serie di attività analoghe organizzate nel corso di tutto il triennio, all’interno di gruppi di lavoro suddivisi per tematiche legate alle filiere del Made in Italy di competenza del Cluster MinIt: Open Innovation, Economia Circolare, Nuovi Modelli di Business e Tracciabilità.
L’incontro è stato organizzato dal cluster in collaborazione con Sistema Moda Italia (SMI) ed ENEA e moderato da Silvia Gambi (giornalista ed autrice della interessantissima newsletter www.solomodasostenibile.it) che ha accompagnato i lavori con domande ai relatori ed agli intervenuti alla tavola rotonda.
L’assunto di partenza su cui si è sviluppato l’incontro era condensato in una constatazione: la tracciabilità nelle filiere è un abilitatore indispensabile per diverse sfide a cui le aziende del fashion sono chiamate. Molte tecnologie sono disponibili ed altre se ne aggiungono, tuttavia la tecnologia non è il solo ingrediente, le aziende debbono prepararsi e compiere le scelte necessarie per attivare una tracciabilità che sia efficace, congruente con i propri obiettivi e conforme al quadro normativo in evoluzione.
Proprio per questo l’incontro si è avviato con le testimonianze di aziende che si sono approcciate al tema con modalità diverse ed è proseguito con una tavola rotonda con anche approfondimenti e contributi sulla scena internazionale.
Nell’intervento di apertura dell’incontro, Mauro Sampellegrini (SMI) ha constatato che vi è una iniziativa normativa in campo europeo che già ora, ma ancor di più nel futuro, investe il settore tessile abbigliamento: dalla responsabilità estesa del produttore (leggi scarti, rifiuti e fine vita del prodotto) al regolamento sull’ecodesign ed il passaporto digitale di prodotto. Per essere pronti a non subire, ed anzi a cogliere le opportunità dei nuovi scenari, un tema cruciale è la capacità di raccogliere dati di qualità e coerenti dall’intera filiera. A tale proposito Sampellegrini ha richiamato le esperienze già in corso, tra cui quella del progetto TRICK, ed l’uscita del bando da 12 milioni di euro predisposto da MADE, Competence Center per industria 4.0, che ambisce a supportare l‘innovazione basata sulla digitalizzazione delle imprese.
La prima testimonianza industriale, portata da Nicoletta Sartori, è stata del gruppo BENETTON, impegnato ad affrontare i temi della sostenibilità agendo su tre tematiche: la consapevolezza dei consumatori e la riduzione degli impatti ambientali, il rafforzamento dei rapporti con i fornitori anche nell’ottica di ridurre il rischio di impresa (guerre incluse, duole dirlo) e la implementazione della due diligence. Oggi Benetton è in grado di conoscere e rendere pubblici i propri fornitori in accordo con l’impegno sul fashion transparency index. Il prossimo passo sarà l’implementazione di modelli di tracciabilità e passaporto digitale.
Successivamente, Guido Cappelli ha portato la testimonianza dell’azienda Monnalisa ed ha presentato il sistema di tracciabilità costruito assieme a EZLAB che nasce con gli obiettivi di dare valore alla comunicazione e al coinvolgimento del cliente, assicurare compliance e sicurezza sul prodotto, garantire l’autenticità del prodotto. In particolare si voleva che il sistema di tracciabilità messo in opera potesse dare al cliente la tangibilità del lavoro necessario alla realizzazione del prodotto. L’azienda sul tema tracciabilità ha adottato un approccio graduale, attivandola prima internamente, poi su un gruppo di fornitori e poi via via sugli altri di primo livello. Il tema dello scambio dati in forma digitale e del coinvolgimento delle piccole imprese è comunque un tema aperto.
Infine Clara Dughetti, per Linificio e Canapificio Nazionale, gruppo Marzotto, ha presentato due esperienze; la prima in via di realizzazione con l’Alleanza per il lino e la canapa europei, tesa a supportare la certificazione delle fibre liberiane attraverso la piattaforma di servizi basata su blockchain offerta da TextileGenesis; la seconda -già operativa- incentrata su un prodotto particolare del linificio, ‘Ould linen’, consente di richiamare su un cellulare con un QR code tutta la storia del tessuto , dalla semina in campo
Nella tavola rotonda che ha seguito, Silvia Gambi ha approfondito e discusso gli aspetti metodologici della messa in opera di un sistema di tracciabilità con il sottoscritto in veste diesperto di digitalizzazione e tracciabilità, il ruolo dei dispositivi RFID ed NFC nella implementazione di sistemi non solo di rilevazione ma anche di interazione con il consumatore con Romeo Bandinelli (Università di Firenze e Future Fashion Lab) e ha dato uno sguardo alle iniziative europee di sperimentazione di approcci innovativi, come il progetto TRICK o i progetti CIRCTHREAD, CISUTAC e CIRPASS, di cui ha accennato Carla Fite Galan (Università Politecnica di Catalogna).
Assente giustificato all’incontro il rappresentante della azienda Manteco, colpita proprio poco prima dell’incontro dall’alluvione verificatosi nel pratese, a cui è andato un sentito saluto da parte dei partecipanti
Vale la pena ricordare che questo incontro ha in qualche modo aperto una sorta di maratona di eventi sul tema tracciabilità che, organizzati da vari soggetti, si sono succeduti nel mese di novembre: a Ecomondo sul tema della standardizzazione per il passaporto digitale di prodotto e sull’approccio alla tracciabilità del progetto europeo TRICK, un evento al MADE sul tema della tracciabilità a supporto del passaporto digitale di prodotto e della responsabilità estesa dei produttori. Insomma una fase di interesse intenso su queste tematiche su cui le aziende sono chiamate a compiere a breve delle scelte strategiche.
Piero De Sabbata (Cluster MinIt)