L’opportunità per le imprese del dottorato nazionale Design per il made in Italy e dell’Osservatorio Permanente.
L’azione sinergica tra varie sedi universitarie italiane, portata avanti con determinazione e convinzione si è concretizzata nel perseguimento dell’obiettivo comune di creare un Dottorato di Interesse Nazionale in Design per il Made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità, con sede amministrativa presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e 18 sedi universitarie convenzionate.
Obiettivi programmatici condivisi con il Cluster, per alcune sedi universitarie sin dalla sua istituzione, hanno contribuito a configurare forme strutturate della Ricerca in un quadro istituzionale complessivo. Imprese, ricerca e formazione costituiscono un sistema ibrido ma fortemente identitario, dove saperi taciti, non codificati, e conoscenze avanzate e specialistiche trovano un fertile terreno di scambio e di fertilizzazione.
La ricerca e l’innovazione creano un reale vantaggio competitivo per le imprese, basti pensare come la ricerca applicata abbia un immediato riverbero nelle tante applicazioni dei settori di punta del Made in Italy. Infatti, la ricerca può contare su una fitta rete di laboratori e centri di ricerca collegati tra loro e alla rete universitaria, per eseguire laboriosi e innovativi processi prototipali; laddove il concetto di spin off diventa uno snodo tra la ricerca universitaria e la produzione, estende il suo impatto ai nuovi processi produttivi.
La coincidenza, della realizzazione di un Dottorato di Interesse Nazionale per il Made in Italy e la partecipazione al Cluster Made in Italy sintetizzano un intento comune per la formazione innovativa nel cuore delle imprese. Il Dottorato si inquadra negli obiettivi delineati dallo scenario europeo (UN-SDG’s, NGEU, Green Deal), dal PNR e dal PNRR 21/27 e risponde all’attuale domanda di formazione avanzata nei settori scientifici del Made in Italy, per un’area in cui è necessario integrare saperi complessi e formulare tematiche di ricerca multidisciplinari e multisettoriali.
Come prepararsi per rispondere alle sfide che ci attendono?
L’intenzione è di avviare un processo, secondo il dettato legislativo L. 226/2021, di reale partecipazione ai processi di innovazione del Paese, preparando le nuove generazioni di designer al ruolo di Research manager con specializzazioni in importanti settori applicativi, adottando una visione integrata e complessa dell’ecosistema delle tecnologie e delle innovazioni.
Gli osservatori economici a livello nazionale ed internazionale richiamano da tempo l’attenzione degli operatoti sul tema del “Made in Italy”; la richiesta di specialisti in tale ambito, in grado di agire in maniera sistemica, di collaborare alla ricerca e allo sviluppo di innovazioni secondo un approccio circolare e inclusivo, è strettamente funzionale al maggiore sviluppo dei settori produttivi di riferimento.
L’area di interesse del Design è focalizzata alla produzione di conoscenza teorico-critica, strumentale, di processo e progettuale. L’applicazione di metodi e strumenti digitali e sistemi intelligenti, sia per la ricerca nelle diverse dimensioni del prodotto, del servizio, della comunicazione, sia nell’applicazione nei vari ambiti del Made in Italy, si attua attraverso la valorizzazione delle qualità italiane dei luoghi e dei territori. Il Dottorato in Design per il Made in Italy ha l’obiettivo di colmare il gap di specialisti con tali competenze, soprattutto in riferimento al mercato del lavoro in Italia a partire dai comparti produttivi che caratterizzano il Sistema Paese a livello internazionale.
Tali attività si declinano in altrettante figure di esperti, solo per citarne alcune:
- ricercatore esperto in grado di configurare ed attuare processi, prodotti e sistemi di prodotti, servizi innovativi e sostenibili, dialogando con imprese e territori, promuovendo la competitività globale e l’acquisizione continua di nuovi saperi e tecnologie;
- consulente-mediatore per la promozione e lo sviluppo del sistema della conoscenza e della comunicazione in relazione ai Paesaggi produttivi del Made in Italy;
- coordinatore tra nuove istanze e bisogni per assicurare processi di innovazione aperti e continui per la rappresentazione, la diffusione e l’attualizzazione di saperi dei territori regionali per soddisfare i fabbisogni di innovazione delle imprese;
- progettista-mediatore tra l’innovazione tecnologica e digitale e il sistema delle imprese e la società, attraverso lo sviluppo di modelli co-creativi mirati all’inclusività;
- progettista di beni e servizi, in particolare negli ambiti tipici del Made in Italy, definiti dalle 4 A: arredo, agroalimentare, abbigliamento-moda, automazione, coniugano indissolubilmente creatività, saper fare manifatturiero e innovazioni tecnologiche;
- progettista-coordinatore del Design delle produzioni legate ai territori del Made in Italy, capace di dialogare con gli stakeholder del territorio, in un’ottica di circolarità e di complementarità;
- consulente per la gestione e promozione dell’identità del made in Italy in un’ottica multidisciplinare orientata alle pubbliche amministrazioni nel favorire la semplificazione dei modelli organizzativi;
- research manager del processo continuo di innovazione aperta, attraverso il supporto delle greentech, delle tecnologie digitali e collaborative;
- research manager presso Università ed enti di ricerca pubblici o privati, nazionali ed internazionali, sia su tematiche di base sia su quelle, fortemente interdisciplinari, collegate al Made in Italy;
- research manager in progetti di ricerca nazionali ed europei;
I curricula previsti nel Dottorato sono cinque: “Design per l’inclusione”, “Innovazione sostenibile di sistemi di prodotti, servizi e processi per il Made in Italy”, “Made in Italy e transizione tecnologica e digitale”, “Made in Italy: manifattura e nuovi modelli economici e di business”, “Patrimoni Culturali del Made in Italy”.
Il funzionamento del Dottorato ha previsto un sistema interno di assicurazione della qualità attraverso la piattaforma Miro gestita dai dottorandi stessi. Il sistema Miro acquisisce i contenuti delle lezioni, i feedback dei dottorandi sugli argomenti inerenti alle varie tematiche di ricerca e costruisce un sistema esperto interattivo e continuamente aggiornabile. I contenuti registrati di lezioni, workshop, conferenze e comunicazioni che il Dottorato sta acquisendo è un patrimonio condiviso e da diffondere, e che può formare una forte base di partenza per un Osservatorio Permanente sul Made in Italy.
Maria Antonietta Sbordone (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”)