All’interno del Parco di Capodimonte ha sede ancora oggi la Real Fabbrica di Capodimonte e l’Istituto Superiore ad Indirizzo Raro “Caselli”, istituito nel 1961 e annesso all’opificio con lo scopo di continuare l’antica tradizione artigianale, ma anche di ideare e sperimentare innovazioni nel settore attraverso il design. La scelta di unire la scuola e la fabbrica e di ubicare questo complesso negli stessi antichi edifici, all’interno del parco, che furono sede della prima Real Fabbrica della Porcellana, fondata da Carlo di Borbone nel 1743, rappresenta simbolicamente l’intenzione di tracciare una linea di continuità con tale passato storico. Questa articolata realtà è un patrimonio collettivo, un bene da valorizzare e rilanciare secondo l’antica tradizione della manifattura borbonica, a cui attualmente fa riscontro una realtà produttiva con numerose aziende che ancora producono porcellana anche per il mercato estero, dove il nome di Capodimonte è sinonimo di ceramica italiana di qualità, dall’alto potere trainante per tutta la produzione nazionale, contribuendo maggiormente al fenomeno del “Made in Italy”. Nel 2017 riceve il riconoscimento, da parte del Ministero, di Istituto ad “Indirizzo Raro”, Istituto che detiene il marchio di fondazione ed è quindi l’unica realtà a fregiarsi del giglio borbonico.
La Real Fabbrica continua a produrre, mentre la scuola assicura la prosecuzione dell’antica tradizione manifatturiera della porcellana, cercando di coniugare la tradizione, fatta di abilità, esperienza e del mistero di antichi segreti, con l’innovazione continua richiesta dalla società e dal mercato, sia esso locale, nazionale o internazionale, determinando così un aggiornamento continuo delle competenze all’interno del comparto, offrendo ai giovani, spesso proveniente da realtà disagiate, e alle aziende un luogo di ricerca e di sperimentazione, canali di promozione e comunicazione, visibilità e sostegno per il rinnovamento di impresa e le start-up.
Sia nei processi formativi che in quelli produttivi, vengono esplorate le possibilità della materia attraverso la tecnica, l’esperienza e l’ingegno, il modello gestionale è quello del design thinking. La ricerca intesa come pratica sostenuta dallo studio, dal confronto e dallo scambio di conoscenze è lo scopo ultimo dell’azione didattica che viene costantemente potenziata dal rapporto con le Università e le realtà produttive e culturali del territorio.
L’Istituto assume oggi un ruolo sociale fondamentale per la sopravvivenza e il rilancio della porcellana di Capodimonte, inserendosi all’interno di un contesto formativo assieme ad altre realtà volte al collegare il mondo dell’impresa con quello della scuola. Esso offre opportunità di crescita personale e professionale ai giovani per affacciarsi e relazionarsi al mercato contemporaneo. Gli studenti possono studiare e a collaborare con grandi nomi del mondo progettuale, con aziende e scuole internazionali. Vengono seguiti anche dopo il percorso di studi con un lavoro di job placement in sinergia con le aziende del settore che a loro volta vengono aiutate offrendo competenze specialistiche interne, strutture e strumenti attraverso progetti da sviluppare insieme o ancora la possibilità di avere spazi per veicolare le proprie produzioni con mostre e partecipazioni a partenariati e bandi.
In questo modo sosteniamo la ripresa delle attività produttive, generando un circolo virtuoso tra formazione e lavoro, aggiorniamo le competenze e rinnoviamo le risorse umane messe a disposizione delle aziende, per evitare che le antiche botteghe muoiano, rilanciando l’immagine della porcellana di Capodimonte a livello internazionale, rinnovando l’interesse del mercato, salvaguardando e valorizzando la tradizione del luogo e una storia che dura dal ‘700 ma che negli ultimi anni si stava estinguendo per mancanza di ricerca, rinnovamento di stile e gusto e per l’abbassamento graduale della qualità produttiva.
La scuola nel 2021 ha ricevuto la medaglia d’oro di Casa Reale dai Borbone per aver fatto rinascere il valore della antica tradizione locale legata alla porcellana, il premio Sele d’oro 2021 Bona Praxis come miglior progetto di valorizzazione delle eccellenze territoriali e recentemente la selezione Adi index Compasso d’oro come progetto di design per il sociale.
I risultati ottenuti confermano l’urgenza di connettere il momento della formazione con azioni di ricerca e produzione artistica nella direzione di un grande “cantiere scuola” che divenga innanzitutto cantiere di futuro e di conoscenza. “È necessario ricongiungere la scuola al territorio, reinserire l’istruzione nella complessa filiera e nel sistema del contemporaneo per salvaguardare e tramandare i saperi con tutto il connesso patrimonio materiale e immateriale. Per garantire il futuro del made in Italy non si può che puntare sulle industrie culturali e creative, preservando la cultura laboratoriale, il genius loci e la cultura del saper fare!”.
La nuova struttura è frutto di un restauro che ha riguardato tutte le sedi, ripristinando la filiera produttiva della Real Fabbrica di Capodimonte. Il nuovo assetto ha consentito la collaborazione di illustri maestri, artisti e designer di fama mondiale e indotto molti brand a collaborare con noi. Si tratta in molti casi di realtà giovani che con il nostro supporto riescono a concretizzare progetti di ricerca e produzioni, agevolando anche la comunicazione delle attività attraverso i media, generalisti e di settore, sia a livello locale che nazionale e internazionale.
Nelle sale degli antichi forni della Real Fabbrica ha sede il MUDI – Museo Didattico della porcellana di Capodimonte, nel quale sono in esposizione i manufatti storici della scuola e le nuove linee produttive firmate da rinomati artisti e designer. Questo progetto ha una valenza formativa e culturale, perché permette agli allievi, agli studiosi o semplicemente agli appassionati di toccare questa affascinante materia con mano, di conoscere tutte le fasi di lavorazione necessarie alla produzione, di comprendere la storia che c’è dietro un’opera in porcellana, fatta a volte di miti, di intrecci familiari, di storie di vita, quelle di un intero territorio in cui la porcellana e la quotidianità si mescolano come se fossero una sola cosa, le relazioni tra gli artisti, i designer e gli artigiani, gli aspetti culturali e territoriali che sostengono ogni produzione, da quelle storiche a quelle contemporanee. Non un museo solo per utilità interna, ma integrato e finalizzato alla crescita culturale dei nostri studenti e di tutto il territorio.
Valter Luca De Bartolomeis (Istituto Superiore Caselli Capodimonte)