La riforma dei Dottorati di Ricerca, fortemente voluta dallo scorso Governo, ha come obiettivo principale quello di allineare la formazione dottorale del nostro Sistema Universitario alle policy europee, favorendo la costituzione di Dottorati innovativi nell’ambito di partenariati, estesi a più soggetti e infrastrutture di ricerca. Inserita e finanziata nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la riforma vuol rispondere alle criticità emerse nei percorsi di alta formazione, lanciando una sfida: rispondere ai fabbisogni delle imprese e del sistema produttivo del nostro paese costruendo competenze di elevata qualificazione scientifica e professionale e valorizzando il capitale umano per far si che rappresenti una leva per il cambiamento nei settori produttivi industriali e culturali del sistema Italia.
In questo orizzonte una particolare rilevanza hanno assunto i Dottorati di Interesse Nazionale istituiti a partire da accordi di partenariato tra Atenei e Centri di ricerca che rappresentano una novità anche nel contesto europeo. Tra i 19 DIN che sono stati accreditati dal Mur figura il Dottorato in “Design per il Made in Italy: identità, innovazione e sostenibilità” che rappresenta la sfida lanciata e vinta da 15 Atenei distribuiti su tutto il territorio nazionale e coordinati dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, di rispondere all’attuale domanda di formazione avanzata nei settori scientifici del Design per il Made in Italy, attraverso un progetto formativo ambizioso capace di integrare saperi complessi e formulare tematiche di ricerca multidisciplinari e multisettoriali.
Gli ambiti culturali e produttivi di questo comparto, inteso quale motore economico e sociale del Sistema Italia, sono fortemente caratterizzati da un ecosistema di piccole e medie imprese che necessitano del potenziamento della filiera, attraverso ambiti di ricerca indispensabili per sostenere la competitività e guidare gli impatti economici e sociali, coniugando indissolubilmente creatività, saper fare manifatturiero e innovazioni tecnologiche. Tali aspetti costituiscono l’espressione dell’identità italiana che emerge con forza dalle specificità locali, naturali, culturali e sociali, generando dinamiche di crossover con settori economici contigui, non direttamente correlati, quali il turismo, i beni culturali, le industrie creative. Lo sviluppo di strategie intersettoriali rappresenta l’elemento chiave per esplorare potenzialità di crescita economica ancora inespresse, che attraverso il Dottorato, trarranno beneficio dalla connessione tra ricerca, territori, stakelhoders, imprese e capitale umano.
In questo ambito il design e la creatività svolgono da sempre un ruolo di driver dell’innovazione, quali capacità italiane di trasferire ricerca e conoscenza nei manufatti, esprimendo in pieno il paradigma dell’open innovation. Un paradigma in cui prende forma l’esigenza di facilitare lo scambio di conoscenze (knowledge exchange) e di competenze, promuovendo l’attuazione capillare di dinamiche di innovazione. In questo senso la domanda proveniente dal sistema produttivo stimola nuovi metodi e approcci alla ricerca e alla formazione creando un ambiente favorevole allo scambio continuo di aggiornamenti ispirati dalle nuove sfide, in particolare dalle transizioni digitale e verde.
In piena coerenza, dunque, con gli obiettivi strategici internazionali, (UN-SDG’s), europei (Europe 2020 Strategy, Green Deal) e nazionali (PNR, PNRR), l’obiettivo dichiarato del progetto culturale del Dottorato è dunque quello di “formare ricercatori esperti in grado di configurare ed attuare processi, prodotti e sistemi di prodotti, servizi innovativi e sostenibili, dialogando con imprese e territori, promuovendone la competitività globale e l’acquisizione continua di nuovi saperi e tecnologie” . Tutto ciò rafforzando la connessione tra Ricerca e tessuto produttivo, e valorizzando la figura emergente del Research Manager ovvero di un ricercatore capace di ripensare il sistema scientifico, culturale e tecnologico del Made in Italy, capace di porsi come mediatore tra l’innovazione tecnologica e digitale e il sistema delle imprese e la società, sviluppando modelli co-creativi mirati all’inclusività, svolgendo un ruolo determinante nella connessione con il cambiamento sociale e la transizione ecologica. Non meno importante è per il progetto culturale del Dottorato l’obiettivo di rafforzare l’identità territoriale del Made in Italy, attraverso la valorizzazione delle produzioni legate ai territori, promuovendo itinerari di ricerca capaci di dialogare con gli stakeholder del territorio, in un’ottica di circolarità e di complementarità allo scopo di valorizzare la creatività diffusa, proteggere la proprietà intellettuale, sostenere le diverse identità culturali e sociali.
Così, grazie all’articolazione coordinata dei propri obiettivi il Dottorato di Ricerca in Design per il Made in Italy si candida a rappresentare al tempo stesso l’osservatorio privilegiato del sistema produttivo tradizionalmente legato agli ambiti del Made in Italy, ma anche il luogo di riflessione e di esplorazione avanzata sulle tematiche di punta del made in Italy in importanti settori applicativi, adottando una visione integrata e “complessa” dell’ecosistema delle tecnologie e delle innovazioni Human centered, che appare l’unica visione in grado di affrontare le sfide con un approccio sistemico e multidisciplinare.
Alessandra Cirafici (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”)