Il progetto pilota “Exteria”, patrocinato da Albini Group e dal Material Innovation Lab (MIL) di Kering, dà vita a tessuti tinti grazie all’utilizzo di batteri ingegnerizzati tramite pratiche di biologia sintetica, una disciplina scientifica a cavallo tra ingegneria e biologia volta a costruire sistemi biologici artificiali.
ALBINI_next e Colorifix, unendo il loro know-how, hanno convalidato la tintura di filati con colori prodotti da batteri ingegnerizzati su scala industriale e macchinari convenzionali, attraverso una tecnologia che permette di risparmiare acqua, energia e non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche nocive.
Il primo passo del processo è trovare un colore creato da un organismo, sia esso un animale, una pianta o un insetto. Tramite il sequenziamento del DNA, la tecnologia Colorifix individua i geni esatti che portano alla produzione del pigmento. Questo DNA viene inserito in un microrganismo che potrà quindi produrre il pigmento proprio come in natura.
Per trattare questi microrganismi ingegnerizzati, ALBINI_next si è equipaggiata di un fermentatore e di un bio-lab, installati presso lo stabilimento di Albini Group ad Albino. Questi microrganismi ingegnerizzati crescono nel fermentatore nutrendosi di materie prime rinnovabili, come zuccheri semplici, sale e sottoprodotti vegetali.
Una volta raggiunto il picco di produzione del pigmento, il liquido colorante presente nel fermentatore viene trasferito in macchinari per la tintura standard insieme al filato. Questo liquido, chiamato “brodo batterico”, sostituisce completamente l’acqua che solitamente viene impiegata durante il ciclo di tintura, riducendone notevolmente l’utilizzo. Inoltre, gli elementi leganti, naturalmente presenti all’interno dei microrganismi, fissano i pigmenti ai filati senza l’uso di prodotti chimici.
Il progetto “Exteria” ha visto l’utilizzo di due ceppi batterici che producono colori diversi a seconda dei parametri di tintura e della fibra scelta:
- Il primo pigmento si trova comunemente nel suolo e nei sedimenti di acque profonde. Con questo ceppo batterico, ALBINI_next ha tinto un colore beige su cotone e un color cammello su lana.
- Il secondo pigmento ha origine da uno scarto del processo di produzione della seta, cioè dai bozzoli che presentano macchie scure. Con questo pigmento, che conferisce un colore viola brillante, ALBINI_next ha tinto filati in 100% cotone.
Una volta tinti i filati, Albini Group si è occupata del processo di tessitura e finissaggio dei tessuti, sempre nel rispetto dei più alti standard di sostenibilità, effettuando infine i test per garantire la qualità e la performance dei colori.
Il risultato sono tessuti tinti in modo responsabile e senza l’uso di sostanze chimiche nocive.
Il progetto pilota “Exteria” ha così convalidato la tecnologia di Colorifix applicata alla tintura di filati su scala industriale, grazie al know-how di ALBINI_next e al fondamentale supporto del MIL di Kering.
Il prossimo obiettivo di questa sinergia è quello di portare il progetto su una scala industriale ancora più ampia, in grado di soddisfare le richieste del mercato e portare a un cambiamento radicale nel settore della moda.
ALBINI_next è il think tank di Albini Group dedicato all’accelerazione di idee e al trasferimento tecnologico fra scienza e industria. Immagina e realizza prodotti e processi nuovi, con un approccio creativo e non convenzionale che cerca soluzioni inedite a problemi specifici dell’ambito tessile.
ALBINI_next è il primo player al mondo a validare la tecnologia di Colorifix per la tintura in filo e l’unico partner italiano a far parte del progetto pilota di Colorifix in tutto il mondo.
Colorifix è un’azienda biotecnologica che sta rivoluzionando i processi di tintura per ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile. La loro missione è quella di progettare soluzioni naturali per risolvere i problemi che attualmente il nostro pianeta sta affrontando. Colorifix ha aperto la strada al primo processo biologico per produrre, depositare e fissare i pigmenti sui tessuti. Questa tecnologia impiega significativamente meno acqua, energia e sostanze chimiche nocive rispetto alle pratiche di tintura convenzionali.
Sara Luzzara (Albini Group)