L’8 aprile, a pochi giorni dalla pubblicazione da parte della Commissione europea del Circular Economy Package (30 marzo 2022), il Cluster Made in Italy ha organizzato un Tavolo di Lavoro sull’Economia Circolare, che ha visto più di 50 partecipanti.
Hanno preso parte all’incontro sette relatori, che hanno affrontato il tema della circolarità partendo dalla scala territoriale, sino alla sostenibilità sociale e legata alle persone, per mostrare attraverso la loro esperienza una panoramica di quanto significhi Economia Circolare oggi all’interno dell’industria manifatturiera.
L’incontro si è aperto con Valerio Barberis, Assessore all’Urbanistica, Ambiente ed Economia Circolare del Comune di Prato, il quale ha presentato l’esperienza di Prato Circular City, la strategia integrata ai fini di promuovere la transizione del distretto tessile maggiore d’Europa verso l’economia circolare – consapevole che in realtà come quelle produttive italiane, composte da distretti manifatturieri, definire le politiche urbane di fatto significa incidere in modo forte anche sulle politiche industriali.
A seguire, Filippo Servalli di Federchimica ha presentato la visione e la responsabilità della chimica verso l’Economia Circolare, attraverso interessanti riflessioni sulla necessità di adottare un mindset in grado di valorizzare metodi della progettazione di prodotto e concetti di monomaterialità e disassemblabilità, entrambi fattori importanti nelle logiche dell’economia circolare. Successivamente, Giovanni Tosi di Cosmob ha proseguito il discorso presentando il Progetto Europeo “Ecobulk”, con un focus specifico sul riuso e il repair, e presentando il caso dell’azienda Moretti Compact.
Giovanni Bicci (SEA Gruppo Trigano), con Francesca Albano (Scuola Superiore Sant’Anna) e Marco Marseglia (Università di Firenze) hanno collegialmente presentato un caso particolarmente interessante di progettazione di una filiera circolare: il loro progetto 3R4C ha realizzato una innovativa cellula abitativa di un camper, attraverso cofinanziamenti da parte della Regione Toscana nell’ambito dei Bandi di R&S, con partenariato costituito da 4 imprese della filiera del camper e due organismi di ricerca.
Ha chiuso l’incontro Andrea Azzimonti, responsabile operativo dell’azienda Roda, impresa produttrice di arredo per l’outodoor, che ha raccontato un approccio alla sostenibilità focalizzata a mettere al centro il rapporto con i dipendenti, le famiglie, i fornitori e il territorio, evidenziando il valore sociale dell’attenzione all’ambiente.
Una pluralità di interventi ha mostrato la complessità e la vastità del percorso da compiere – da parte di istituzioni, aziende, persone – per una trasformazione radicale del modo di concepire la produzione e il consumo, quale è il passaggio da un’economia da secoli lineare ad una circolare, alla quale gli attori devono tendere il più rapidamente possibile, evidenziando la necessità di una logica di dialogo tra filiere e settori produttivi anche in ottica di strategie di simbiosi industriale.
I pochi ma significativi esempi portati alla luce dai contributori dell’evento hanno sottolineato alcune soluzioni adottate, ma sono solo una piccola goccia in un mare di possibili diversi approcci e metodi da adottare per istituire una mentalità di economia circolare e una riprogettazione più sostenibile (ecodesign) di territori, ambienti, oggetti e processi.
Questa occasione è stata un’utile opportunità per scorgere similitudini, trasversalità e anche possibili contaminazioni tra settori differenti del made in Italy, quali il tessile-abbigliamento-moda ed il legno-arredo-ambienti di vita e una riflessione sulla necessità di condividere conoscenze e competenze verso la circolarità.
Roberto Vannucci (Centro Tessile Cotoniero & Abbigliamento Spa), Ilaria Bedeschi (Distretto Interni e Design – d.I.D).