Spesso pensando al tessile si immagina un settore “vecchio”, ancora molto legato alla tradizione manifatturiera. Ma in realtà il tessile, in particolare il tessile tecnico, è un settore in cui innovazione e ricerca stanno facendo passi avanti incredibili e che offre ai giovani grandi opportunità.
Se guardiamo alla nostra azienda, la Alfredo Grassi Spa, possiamo fare molti esempi e, come noi, sicuramente tantissime aziende del settore abbigliamento e tessile potranno portare case history di questo genere.
Cominciamo dal dire che in Alfredo Grassi investiamo ogni anno circa il 5% del nostro fatturato in Ricerca e Sviluppo, per promuovere nuovi progetti per capi d’abbigliamento tecnico sempre più all’avanguardia. Ricerca di materiali sempre nuovi, sempre più performanti e sostenibili. Ricerca di nuove modalità di confezionamento per migliorare il comfort e la vestibilità. Sviluppo di sistemi sempre più tecnologici e digitali per logistica e magazzino.
Quando si sente che un’azienda tessile o abbigliamento sta assumendo, si pensa subito a figure professionali come figuriniste, sarti, modelliste o fashion designer. Ruoli assolutamente indispensabili e che richiedono una capacità e un’esperienza (quasi artigianale!) spesso difficili da trovare oggi sul mercato del lavoro.
Ma non sono le sole professioni che servono in un’azienda come la nostra. Possono essere utilissimi infatti anche periti, ingegneri, sviluppatori, anche con un background scolastico o professionale lontano dal settore tessile. Sono veramente tante le figure professionali che possono interessare un settore come quello del Workwear, ma tante volte “da fuori” questo non si percepisce.
Un esempio concreto? Recentemente, subito prima che la pandemia da Covid-19 sconvolgesse il mondo, abbiamo contribuito allo sviluppo di un’app che poi nei mesi di distanziamento sociale si è rivelata utilissima. Si tratta dell’App SizeYou, ideata e progettata da I-DEAL, una PMI Innovativa con sede a Biella.
Quest’app permette di rilevare le misure antropometriche con due semplici scatti realizzati con lo smartphone. Pensate a quale risparmio in termini di tempo e costi per gestire l’assegnazione delle taglie nel caso di clienti che devono vestire un elevato numero di dipendenti. Inoltre durante la pandemia questa soluzione ci ha permesso di continuare il nostro lavoro, perchè senza contatto con l’utilizzatore finale, abbiamo potuto procedere ugualmente con il rilevamento delle misure e la produzione dei capi.
Ecco dunque un esempio di come il digitale può rivelarsi utilissimo nel nostro settore e come ci sia necessità di trovare soluzioni sempre nuove e all’avanguardia per soddisfare esigenze di clienti e fornitori. I giovani in questo possono essere di grande aiuto portando, oltre alle loro competenze, voglia di fare, passione, spirito di iniziativa e uno sguardo nuovo sul futuro.
Un nuovo campo d’azione: la sostenibilità
Innovazione tecnologica e ricerca sono quindi aspetti in cui i giovani possono sicuramente portare un grande contributo. Ma c’è anche un altro tema che sta aprendo tantissime opportunità ed è quello della sostenibilità.
Nel rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente del 10 febbraio 2022 (“Tessili e ambiente: il ruolo del design nell’economia circolare europea”) è stato fornito un aggiornamento degli impatti del ciclo di vita dei tessili sull’ambiente. Il rapporto ha evidenziato che, rispetto ad altre categorie di consumo, i tessili hanno causato nel 2020 la terza maggiore pressione sull’uso dell’acqua e del suolo e la quinta maggiore rispetto all’utilizzo di materie prime ed emissioni di gas serra. Se poi si guarda alla sostenibilità sociale, nei Paesi extra-UE si riscontra per esempio che l’87% della forza lavoro del settore (maschile e femminile) è sottopagata e lavora in condizioni precarie.
A fronte di queste notizie allarmanti ce ne sono altre che fanno invece ben sperare per un futuro del tessile più sostenibile: il 66% dei consumatori è infatti disposto a pagare di più per prodotti o servizi di aziende impegnate nella sostenibilità (Nielsen, 2015) e tra questi molti sono giovani; sono inoltre moltissime le aziende che stanno studiando soluzioni e prodotti che possano ridurre l’impatto ambientale o avviando progetti di sostenibilità sociale.
Con queste premesse e sulla base della nostra esperienza aziendale, possiamo confermare che la sostenibilità è – e lo sarà sempre di più nei prossimi anni! – un’ottima opportunità di sbocco professionale. In un’azienda come l’Alfredo Grassi, per esempio, servono figure che, oltre a saper gestire capitolati e schede tecniche, abbiano un’approfondita conoscenza delle certificazioni e dei vincoli legislativi/normativi. Persone in grado di progettare un capo in una logica di eco design senza perdere di vista i requisiti di industrializzazione del prodotto: un professionista, quindi, che sappia interagire con la produzione, ma anche con l’area commerciale.
Siamo un chiaro esempio di come nel tessile, e nel tessile tecnico in particolare, siano sempre più richieste competenze “ingegneristiche” che sappiano agire sui processi, gestire dati complessi, dialogare in modo tecnico con fornitori e clienti e (cosa per noi importantissima!) misurare l’impatto ambientale dei prodotti e dei processi con modalità scientifiche. Per questo collaboriamo sempre più attivamente con scuole e università che stanno facendo fronte a queste nuove esigenze aziendali con corsi e master per formare i futuri tecnici e manager della sostenibilità.
Un quadro quindi, quello del nostro settore, ricchissimo di spunti e opportunità per chi voglia mettersi in gioco e voglia iniziare un percorso professionale nel tessile e nell’abbigliamento.
Barbara Colombo (Alfredo Grassi)