Facendo seguito all’insediamento e all’inizio dell’attività, il Comitato Scientifico del Cluster Tecnologico Made in Italy-MinIt ha avviato diverse azioni, fra cui un percorso per la manutenzione del Piano Strategico di Azione Triennale che era stato presentato in precedenza.
In questa sede interessa una disamina generale degli interventi operati e del metodo di lavoro che ha visto un ampio e collaborativo coinvolgimento della rete degli attori attivi all’interno del Comitato Scientifico e più in generale nel Cluster.
I contenuti del Piano si articolano su diversi livelli di analisi e di proposta. Innanzitutto è stata condotta una ricognizione relativa ai settori del Made in Italy identificati, cioè la moda (compresi calzature, pelletteria, accessori e occhialeria) e l’arredamento (dalla filiera del legno al mobile). Questi si caratterizzano per un elevato contenuto di ricerca e progetto, collegato ad avanzate strutture e organizzazioni tecnologiche e produttive, ad un sistema integrale e integrato di design sistemico e di servizio, con capacità di progetto e declinazione (fisica e materiale) per quanto riguarda comunicazione, distribuzione, organizzazione degli spazi (dal lavoro alla vendita alle iniziative commerciali e culturali) fino alla gestione sostenibile del ciclo di vita del prodotto, ma anche del sistema-azienda.
Strategie, azioni e dati relativi al Made in Italy, attraversando anche la difficile fase congiunturale di crisi pandemica, necessitavano di aggiornamenti e valutazioni rispetto alle indicazioni contenute nella prima redazione.
Un ampio coinvolgimento dei soci del Cluster – che si è giovato della collaborazione preziosa di Davide Crippa, ricercatore dell’Università Iuav di Venezia – ha permesso una rinnovata ricognizione, che, in relazione a necessità e tempistiche, ha carattere sintetico e di indirizzo più che analitico. Un impegno particolare ha richiesto l’adeguamento e l’integrazione dei contenuti relativi alle regioni del Meridione, alle loro strategie e azioni di ricerca, anche nella collaborazione fra università e istituti con imprese e istituzioni.
In seguito alle analisi relative ai settori del Made in Italy interessati – dalla ricognizione dello stato dell’arte alle direzioni di sviluppo, anche in relazione alle agende strategiche internazionali e nazionali – il Cluster propone un Piano Strategico e di azione e l’identificazione di Traiettorie di innovazione e relativa Roadmap.
In questo caso, oltre all’aggiornamento di contenuti e dati, era rilevante intercettare alcune delle osservazioni fornite dai referenti ministeriali allo scopo di una miglior messa a fuoco di ordine generale e concretamente operativa. Le aree di azione previste – intese prioritariamente sia a mappare offerta e domanda di ricerca e innovazione che di costruire azioni di rete e connessione strategica, conoscitiva e operativa – sono state verificate in termini di praticabilità in relazione alle risorse umane ed economiche in essere per il Cluster.
Un tema rilevante emerso si lega certo al lavoro conoscitivo di necessità e possibilità, che possono trovare modo di alimentarsi grazie ad un attento monitoraggio e raccordo dei bandi competitivi nazionali e internazionali. La questione delle forme di finanziamento all’azione del Cluster emerge come un aspetto prioritario per la crescita e la possibilità di incidere nel panorama attuale di generazione di ricerca e innovazione, di costituirsi come riferimento di connessione nei relativi sistemi di rifermento.
Una ulteriore messa a fuoco è collegata alle Traiettorie di sviluppo, declinate negli ambiti di intervento Capacità creativa, Processi, Materiali e dimensioni Immateriali. In particolare Processi e Materiali, segnati con forza dall’innovazione dei sistemi tecnologici “fisici” e digitali, hanno necessitato integrazioni in relazione alla possibilità di appropriato dialogo con Design e Creatività, oltre che con le componenti Immateriali, anche di natura culturale e socio-ambientale.
Il lavoro di manutenzione del Piano Strategico del Cluster MinIt, realizzato grazie all’intervento delle differenti competenze dei soci e degli attori collegati, conferma i caratteri di qualità, varietà e competenze, nonché le risorse che può mettere in campo il partenariato rappresentato nel Cluster, segnato ora da una nuova proattività che troverà certo rinnovate occasioni di azione e produttività, foriere di ricadute nel panorama economico-culturale e di ricerca del nostro Paese.
Alberto Bassi (Università IUAV di Venezia, presidente del Comitato Scientifico e della Formazione).