L’approccio alla gestione dei processi di trasferimento della conoscenza generata dalla ricerca pubblica tende sempre più a concentrarsi sulla qualità dei rapporti che è possibile creare con il sistema produttivo più che sui singoli meccanismi di trasferimento della conoscenza, quali la concessione in licenza di brevetti o la creazione di spin-off. Oggigiorno, il ruolo della ricerca non può essere limitato alla generazione di nuove idee, ma deve necessariamente espandersi alla gestione delle connessioni con gli altri attori detentori di conoscenze e competenze, aumentando le occasioni di collaborazione e di “knowledge exchange”, in un’ottica di maggior “prossimità” tra ricerca pubblica e industria, intesa sia in senso fisico che relazionale e valoriale. Di qui nasce, a partire dal 2018, la nuova strategia ENEA per il trasferimento di conoscenze al sistema produttivo, che si pone l’obiettivo di creare un “framework” per la condivisione e la valorizzazione della conoscenza maturata nei laboratori ENEA attraverso una serie di iniziative per rafforzare i rapporti con il sistema industriale e il territorio.
In primo luogo, il “Knowledge Exchange Program” (KEP), ispirato all’Industrial Liaison Program dell’MIT, è stato concepito per intensificare le relazioni dell’ENEA con il sistema produttivo e consolidare tali partnership nel medio-lungo termine, incentivando in tal modo i processi di trasferimento tecnologico secondo un approccio di “Open Innovation”. Nella sua realizzazione, sono state coinvolte le principali associazioni imprenditoriali del Paese (CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Unioncamere), rappresentate con finalità consultiva nell’Advisory Board del programma.
Il KEP rappresenta un’evoluzione dello strumento messo a punto da ENEA alcuni anni fa per dare visibilità al proprio patrimonio di tecnologie e servizi avanzati a disposizione delle imprese del Made in Italy, l’Atlante dell’innovazione tecnologica. Obiettivo del KEP è quello di fidelizzare i rapporti tra l’ENEA e le imprese, integrare le priorità industriali con il patrimonio delle conoscenze dell’Agenzia, fornire una qualificata offerta di innovazione e favorire la definizione di progetti di ricerca e innovazione congiunti. A tal fine, le imprese che aderiscono al programma vengono seguite da un Knowledge Exchange Officer (KEO), un ricercatore ENEA con un background tecnico specifico nel proprio settore e formato sulle tematiche del trasferimento tecnologico, che faciliterà, in maniera proattiva, l’avvio di interazioni personalizzate con i ricercatori dell’Agenzia, in modo da rispondere in maniera efficace agli interessi e alle necessità dell’impresa in termini di ricerca ed innovazione. Ad oggi, sono circa 250 le imprese registrate al programma.
Nel portale KEP, sono presentati il know-how e le competenze dei ricercatori dell’Agenzia, i progetti realizzati e in corso, le infrastrutture di ricerca disponibili, oltre ai brevetti dell’ENEA. Tali informazioni sono attualmente organizzate sulle 6 tematiche tecnologiche che sono state identificate come prioritarie per l’Agenzia e col maggior potenziale di valorizzazione per il sistema industriale e le PMI in particolare: sicurezza delle infrastrutture critiche; strumenti medicali ad alta tecnologia; competenze e tecnologie diagnostiche avanzate; tecnologie per i beni culturali; biotecnologie per la salute e l’agroindustria; produzione ed ottimizzazione dell’uso dell’energia.
Tali tematiche si caratterizzano non solo per una forte trasversalità tra i diversi settori produttivi e le possibili applicazioni a livello di impresa, ma intercettano anche un insieme interdipartimentale di competenze in grado di aprire prospettive di collaborazione a tutto campo anche nell’ambito di Industria 4.0. Si pensi, ad esempio, alla tematica “competenze e tecnologie diagnostiche avanzate” dove rientrano ambiti di ricerca ENEA per l’innovazione industriale, la robotica e l’intelligenza artificiale, sistemi e dispositivi “smart”.
All’interno dei laboratori ENEA sono presenti, tuttavia, anche elevate competenze su tematiche di forte “appeal” per le imprese e con caratteristiche di trasversalità settoriale quali “Materiali” ed “Economia circolare”, che andranno a breve ad ampliare l’offerta del portale KEP: dai materiali innovativi per stampa 3D e “additive manufacturing” alla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti, della risorsa idrica e del recupero/riciclo di materie prime secondarie da prodotti a fine vita. Diverse sono le iniziative che coinvolgono stakeholder istituzionali e imprese sul territorio in tal senso: fra queste, presso il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso in Lombardia sono stati realizzati, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, due nuovi laboratori dedicati ai “Materiali e processi industriali sostenibili 4.0” e alle “Tecnologie per le Smart Cities”; in collaborazione con Confindustria Emilia, è stata avviata l’iniziativa Roveri Smart Village, finalizzata a creare le condizioni per accompagnare e sostenere la rigenerazione sostenibile della storica area industriale bolognese di Roveri; nel Centro Ricerche ENEA di Casaccia si è creato un riferimento nell’ambito della KET Materiali Avanzati, e principalmente dello sviluppo e l’utilizzo di materiali in polvere per l’Additive Manufacturing, con l’infrastruttura “Materiali Avanzati in una Infrastruttura Aperta” (MAIA) per la fornitura di servizi a settori industriali quali l’aerospazio, l’energia, il biomedicale e i beni culturali, intercettando le priorità della “Regional Innovation Strategy” della Regione Lazio.
Parallelamente al KEP è stato poi creato un programma di “Proof of Concept” interno (PoC ENEA) con una dotazione finanziaria iniziale di 2,5 milioni di euro, con l’obiettivo di elevare il livello di maturità tecnologica TRL (Technology Readiness Level) delle linee di ricerca interna in stretta collaborazione con partner industriali e/o finanziari.
Il vincolo previsto dal Fondo di finanziare solo proposte progettuali in collaborazione con partner industriali (selezionati con procedure ad evidenza pubblica) mira a superare e gestire i “knowledge and communication gap” che tipicamente nascono nei processi di trasferimento tecnologico dalla ricerca pubblica all’impresa. Si vuole così generare un matching tra i diversi attori coinvolti nel processo di sviluppo fin dalle fasi embrionali di definizione di una tecnologia, con flussi di conoscenza scambiati in maniera multidirezionale, aumentando le probabilità che la stessa possa essere introdotta sul mercato e riducendo al tempo stesso il rischio legato all’introduzione di innovazioni per il settore produttivo.
Oscar Amerighi, Marco Casagni, Gaetano Coletta (ENEA – Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile).