Il seminario dal titolo Il comparto tessile campano: innovazione e nuovi mercati (a cura di Maria Antonietta Sbordone, Regione Campania Assessorato Attività Produttive, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”), svoltosi presso la Mostra d’Oltremare, il 23 gennaio, ha discusso sugli asset attuali e posto interrogativi sulle prospettive del settore in vista di importanti sfide future.
Il seminario sul tessile campano, patrimonio culturale e produttivo della regione con un significativo impatto nazionale e internazionale, rientra negli eventi MO.DE.C. “Tavolo regionale Moda e Design Campania”, che ha visto rappresentanti delle istituzioni, di associazioni di categoria, industriali, mondo accademico e centri di ricerca, tracciare traiettorie utili a re-indirizzare gli obiettivi in vista di continui choc dovuti a: perturbazioni delle catene del valore; aumento dei prezzi (crisi globali, ambientali, sociali, economiche); improvvisi cali della domanda; agguerrita concorrenza mondiale; normative europee sempre più stringenti su sostenibilità e responsabilità estesa ai produttori.
Il confronto si è svolto discutendo del recente quadro di regolamentazioni che determinerà i nuovi valori che influenzeranno profondamente la supply chain; la presenza della università ha avviato la discussione su argomenti perseguiti negli Ecosistemi della Ricerca previsti nel PNRR (Elisabetta Cianfanelli), nell’ambito specifico della ricerca sulla moda e sul tessile. Raccogliere e rilanciare il ruolo della ricerca nel tessile avanzato e le applicazioni nell’abbigliamento, arredamento, nautica, automotive, aerospazio, nell’agricoltura, possono accogliere, da una parte, le prospettive dell’innovazione che scaturiscono dalla ricerca, dall’altra, trovare reale applicazione, grazie ai meccanismi di trasferimento tecnologico e di conoscenze che da un settore all’altro.
Gli ospiti hanno discusso in due panel; il primo “Industria Tessile: Prospettive e Regolamentazioni”, ha presentato un rilievo politico istituzionale con Antonio Marchiello (Assessore alle Attività Produttive, Lavoro, Demanio e Patrimonio della Regione Campania), Carlo Palmieri (Vicepresidente Sistema Moda Italia) e Luigi Giamundo (Presidente Sezione Moda e Design, Unione Industriale di Napoli) discutendo di strumenti politici innovativi per promuovere le filiere campane della Moda e del Tessile.
La prospettiva presentata ha riguardato la costituzione di reti territoriali il cui esempio illuminante, presentato da Gustavo Ascione, “Rete San Leucio Textile”, riguarda un contratto di rete i cui principi, stabiliti da un disciplinare, definiscono a monte le attività per le quali le aziende si impegnano a intraprendere e promuovere.
La sessione si è conclusa con la conferma dell’individuazione di traiettorie tecnologiche che delineano un vero e proprio “Laboratorio Campania applicato al Made in Italy” per il quale è indispensabile una saldatura tra ricerca, produzione e azioni di valorizzazione del capitale umano. L’incontro tra formazione avanzata e continua, long life learning, e mondo delle imprese, è fortemente sostenuta da cluster nazionali di imprese che promuovono la ricerca (Giuseppe Iacobelli) attraverso dinamiche di open innovation, soprattutto nel processo di accompagnamento per l’allineamento delle imprese alle nuove regolamentazioni.
La realizzazione di sistemi integrati di manifattura intelligente in ambiente connesso (cyber-physical system) rappresenta una sfida strategica importante, richiesta dalle imprese stesse per rispondere alle esigenze di reshoring, precisione e flessibilità produttiva, realizzata per gradi e step successivi attraverso piattaforme collaborative e partecipate.
Il seminario ha visto la presentazione di casi studio di imprese e centri di ricerca che fondano le loro attività sulla ricerca continua ad alta intensità di conoscenza che si trasforma in produzioni avanzate. Il caso dell’IPCB-CNR di Pozzuoli con Pietro Russo (Senior Reasercher Laboratorio Proprietà meccaniche e di impatto) dimostra come la ricerca di base trovi grande applicazione nel tessile funzionale caratterizzato, in ragione delle molteplici applicazioni, aprendo spazi per lo sviluppo di produzioni pensate e gestite localmente.
Il caso della Dainese con Alberto Piovesan (Art Director D-Air lab Dainese) dimostra come la sperimentazione realizzata in ambiente industriale, avendo come obiettivo la progettazione di abbigliamento per ambienti estremi, abbia una reale e significativa ricaduta nel quotidiano, la sfida è tutta nella capacità di previsione che si trasforma in un impegno costante nel dare una prospettiva nuova alla sostenibilità.
Maria Antonietta Sbordone (Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”)