Sole, aria, acqua e terra sono nella maggior parte degli abiti che indossiamo. Siamo tutti consapevoli che l’attività umana ha radicalmente cambiato il pianeta in cui viviamo, ma spesso dimentichiamo che è il pianeta a fornire le materie prime che permettono a noi e alla moda di esistere.
Il convegno internazionale Earth, Water, Air, and Fire: the four Elements of Fashion si è svolto il 16 e 17 marzo 2023 all’Università Iuav di Venezia, allo scopo di fare luce su questa dimenticanza e di indagare i nuovi paradigmi della cultura della moda attraverso i quattro elementi della materia. La terra offre biomateriali e un senso di appartenenza a un territorio e a tutte le sue pratiche sociali, ma è anche il luogo in cui milioni di tonnellate di indumenti vengono smaltiti ogni anno in enormi discariche. Aria e acqua segnano uno stretto legame tra corporeità e vita, e allo stesso tempo portano i segni dell’inquinamento causato anche dall’industria della moda. Il fuoco è un mix di energia vitale e forza distruttiva: il sole permette sostentamento e produzione, forza vibrante nei processi di trasformazione tessile, mezzo per incenerire gli eccessi del sovraconsumo e della sovrapproduzione.
Ho avuto il piacere di ideare questo convegno e di curare scientificamente il suo programma insieme alla teorica della moda Anneke Smelik della Radboud University Nijmegen (Paesi Bassi). Questo convegno, il primo su larga scala dedicato alla moda e organizzato dall’Università Iuav di Venezia, Dipartimento di culture del progetto, con il sostegno di Fondazione universitaria Iuav, ha permesso di accogliere e dare voce a studiosi, docenti, ricercatori e designer da cinque continenti, invitandoli a dialogare in chiave interdisciplinare sulle sfide poste dalla moda sostenibile nell’era dell’Antropocene.
La nostra richiesta di contributi, ha ricevuto una straordinaria risposta a livello internazionale, con oltre cento studiosi e designer da cinque continenti che hanno condiviso le proprie proposte per ridisegnare pratiche creative e sociali alternative della moda. Molti dei selezionati si sono dati appuntamento a Venezia per questo convegno aperto al dialogo interdisciplinare e transnazionale, per immaginare possibili futuri generati da una cultura e un’industria della moda consapevoli dal punto di vista ambientale e sociale. Particolarmente nutrita è stata la presenza di studiosi Australiani ed Europei, oltre che Inglesi, Asiatici, Americani e dell’Africa del Sud.
In un intenso programma di sessioni parallele, i partecipanti hanno esplorato i quattro elementi della moda in relazione ai seguenti temi: industria, ecocentrismo, circolarità, processi, im/materiale, design, materiali, suolo, attivismo, tempo, storia e media, ecosistemi. Il convegno si è concentrato su questioni cruciali per il presente e il futuro della moda, tra cui la ricerca di nuovi materiali rispettosi per l’ambiente; i biomateriali derivati da funghi e micelio; le ontologie dell’acqua nello sviluppo globale della moda; il rapporto dei corpi con i quattro elementi; i modi di materializzare la storia; il concetto di natura in una prospettiva postumana e neomaterialista. Gli esiti di queste due giornate di lavoro saranno pubblicati in forma open access entro il 2023 in modo da condividere pubblicamente conoscenze e risultati.
Il convegno ha fatto emergere una nuova idea di “moda elementare” che non significa moda semplice, bensì un nuovo paradigma delle culture e delle pratiche della moda a partire dalla materia di cui la moda è fatta. Ponendo al centro la materialità delle cose, il convegno ha aperto nuovi orizzonti di equilibrio tra l’uomo e l’ambiente. Non a caso la riflessione è avvenuta a Venezia, una città emersa dall’acqua attraverso un significativo processo di antropizzazione, in cui i ritmi di vita e i movimenti coesistono storicamente e dipendono da un ambiente in costante cambiamento critico, tra acqua alta e crescente sommersione delle terre emerse.
In ultima analisi, Earth, Water, Air, and Fire: the four Elements of Fashion ha contribuito ad accrescere la consapevolezza che esiste un rapporto tra la moda e le sostanze di cui il pianeta fatto e che, per superare la crisi ecologica, occorre promuovere nuove sensibilità per la moda e nuove forme di cura per il pianeta.
Alessandra Vaccari (Università Iuav di Venezia)