Dal 1949 Associazione Italiana Pellicceria (AIP) rappresenta a livello nazionale le aziende che compongono la filiera produttiva del settore. Una filiera che ha radici in un made in Itay lontano nel tempo: la lavorazione delle pellicce era patrimonio dell’Arte dei Vaiai e dei Pellicciai, una delle 7 Arti Maggiori di Firenze. Per secoli certi tipi di pelliccia furono considerati simbolo di stato sociale o di rango politico: restando fuori dalla Storia e riferendoci solo ai tempi recenti tutti sicuramente ricorderanno Charlot nella “Febbre dell’Oro”: nelle scene finali l’omino, diventato ricco, si mette addosso non una ma due pellicce, a testimonianza del suo essere “arrivato”.
Ma la pelliccia, oltre che essere simbolo di ricchezza e status, è stata sempre anche simbolo di moda: nei secoli passati ma anche in età moderna e contemporanea grazie alle sapienti lavorazioni che l’hanno caratterizzata: intarsi, trasporti, olivettature, giochi di luci e di colori dovuti all’abilità degli artigiani made in Italy, capaci di creare composizioni in cui venivano abbinate abilità manifatturiera e sapienza estetica. Negli ultimi anni però tutto questo da solo non è bastato: i consumatori hanno cominciato a richiedere garanzie che la produzione delle pellicce, basata sull’impiego di risorse animali, fosse corretta e rispettosa, tracciabile e verificata.
AIP, insieme a tutte le associazioni di pellicceria nel mondo e alla Federazione Internazionale del settore (IFF) di cui è voce italiana, ha accolto la richiesta: è stato così sviluppato, in un lavoro collettivo che ha impegnato il settore in oltre due anni di attività, Furmark®, il sistema internazionale di certificazione e tracciabilità in grado di garantire al consumatore che la pelliccia che sta acquistando è stata prodotta rispettando tutti gli standard di benessere degli animali, di impatto ambientale e di correttezza del lavoro.
Per creare Furmark® hanno lavorato insieme il settore pellicceria e quello più allargato della moda abbigliamento, i loro leader, gli scienziati, i responsabili della sostenibilità delle aziende e gli esperti di benessere degli animali con l’obiettivo comune di creare una serie di standard riconosciuti, basati sulla scienza e soggetti a ispezione indipendente: obiettivo la messa a punto di un sistema di etichettatura internazionale tracciabile, verificato e garantito, capace di rendere la pelliccia naturale un prodotto al passo con i tempi.
In questo inverno 2022/2023 pellicce e accessori certificati Furmark® sono sul mercato accompagnati da un’etichetta con codice alfanumerico univoco che fornisce la loro specifica catena di tracciabilità (tipo di pelliccia, origine, programma applicato per il benessere degli animali, concia, produttore e luogo di produzione): i consumatori possono così acquistare la pelliccia naturale con fiducia. La certificazione Furmark® – basata su standard estremamente severi che seguono tutta la catena produttiva – riguarda esclusivamente le pellicce naturali vendute alle aste internazionali. Le pelli certificate devono essere lavorate in concerie accreditate e soggette a ispezioni di parte terza che soddisfano lo standard SafeFur (che copre sostenibilità, utilizzo di sostanze chimiche, emissioni nell’ambiente e sicurezza del prodotto).
I prodotti certificati Furmark® sono confezionati solo da aziende che hanno superato i controlli di due diligence condotti da esperti professionisti. Ogni fase del processo produttivo viene registrata tramite un sistema di tracciabilità accessibile e visibile al consumatore, in modo da garantire trasparenza lungo tutta la filiera produttiva. L’ applicazione rigorosa e costante degli standard definiti è assicurata da visite e valutazioni continue: le aziende che non soddisfano gli standard sono escluse dal programma di certificazione e dal sistema Furmark®.
Il settore pellicceria ha radici secolari e sta vivendo oggi un momento di trasformazione molto significativo: non poteva esimersi dal fornire garanzie concrete sul fatto che i prodotti – naturali, tracciabili e sostenibili – rappresentano oggi la vera alternativa al ‘fast fashion’.
Sostenibilità è una parola dalle mille sfaccettature nel fashion system. Uno slogan da vendere per alcuni, un obiettivo da rincorrere per altri, sicuramente un plus per i Brand che a volte risulta difficile valutare per il consumatore: a meno che non sia accompagnato da un certificato chiaro e semplice. Che dice che la pelliccia è una scelta sostenibile, legata a un materiale organico e biodegradabile che non lascia rifiuti negli oceani. Un prodotto dell’economia circolare protagonista nel gioco creativo tra recycled e unpcycled, progettato per durare a lungo. Perché made in Italy oggi è capacità di produrre con occhi attento all’evoluzione del sociale.
Elena Salvaneschi (AIP – Associazione Italiana Pellicceria)